Oggetto: Giorno della Memoria, 27 gennaio 2017

Protocollo/Numero: 149

"Chi rifiuta l'accoglienza con ostilità, chi nega la cosa, chi oltraggia le tombe o cerca di distruggere un centro di accoglienza o un ostello facendo violenza alle donne e pestando i bambini, vorrebbe dire: non siete mai esistiti, i vostri morti non esistono, le vostre case non ci sono e non ci saranno e le donne non avranno amore ma sfoghi rabbiosi e i bambini non esisteranno nella loro fragilità.

Chi ricorda i morti vorrebbe dire ben altro, forse il contrario: che le tracce vanno cercate e rispettate, che la violenza non può essere né accettata né continuata e che tutto questo è difficile, impegnativo. Esige una continua riflessione, un lavorare di ciascuno e insieme." (A. Canevaro, 2010)

Le parole dell'Emerito Professore Andrea Canevaro dell'Università di Bologna, ci richiamano al dovere della memoria, senza ridurre il giorno del 27 gennaio ad una celebrazione, ad una semplice ricorrenza. E' un invito più che mai attuale ed urgente a guardare e a conoscere il passato per aprire la propria disponibilità, la propria mente, al presente e al futuro. Si tratta di un'azione continua, da fare quotidianamente, di esercizio della memoria, di collegamento di ragione ed emozioni, di costruzione di ponti e di pace, o meglio, al plurale, di paci.

Certo della Vostra attenzione, colgo l'occasione per porgerVi cordiali saluti e l'augurio di buon lavoro.

Jaime Enrique Amaducci